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Monitorare il Mondo dall'alto

La scorsa settimana in Latitudo40 abbiamo provato a capire se era possibile rilavare la riduzione della pressione antropica sull'ambiente causata dal COVID-19 usando le ottiche satellitari. Onestamente ero un po' scettico su questa possibilità ma poi lavorandoci in prima persona sono rimasto molto sorpreso dal risultato!

Ho analizzato due dataset Copernicus Sentinel-2, uno del 15 marzo 2019 e l'altro del 19 marzo 2020, entrambi relativi alla Laguna di Venezia. Ho preferito scegliere due periodi temporalmente simili (praticamente uguali con non poca fortuna!) perchè ho voluto minimizzare al massimo fattori stagionali che potevano in qualche modo "sporcare" il dato.

Il confronto tra le immagini RGB non mi ha dato grandi indicazioni a parte l'evidente riduzione del traffico marittimo, come puoi vedere.

15 marzo 2019
19 marzo 2020

Quello che mi ha impressionato molto, invece, è stato il confronto tra le due immagini elaborate per definire la torbidità dell'acqua

15 marzo 2019
19 marzo 2020

Ti spiego cosa stai vedendo. Dal blu intenso al verde ci sono aree con una torbidità piena. Rientrano in queste anche le aree fuori dall'acqua, avrei potuto creare una maschera per le terre emerse ma volevo lasciare inalterato il dato perchè credo che così sia di ispirazione per molti ragionamenti. Dall'arancio al rosso intenso la torbidità diminuisce fino a scomparire con il rosso intenso. A te tutti i ragionamenti del caso.

Quella che vedi è un'analisi qualitativa e non quantitativa ma la ritengo molto esplicativa sull'impatto antropico. 

Perchè la torbidità dell'acqua è un problema?

La torbidità è uno dei parametri usati per definire la qualità dell'acqua; viene usata insieme alle analisi su ph ed ossigeno che determinano la qualità dell'acqua dal punto di vista chimico-fisico. Una forte presenza di solidi disciolti non sedimentabili rende l'acqua non limpida, torbida appunto. Questi solidi possono essere di natura organica naturale come le alghe, chimica come gli olii, grassi, ossidi metallici e silicati. Queste sostanze, date le loro dimensioni, tendono a restare in sospensione nell'acqua per lunghi periodi, anche giorni, prima di sedimentare e cioè prima di depositarsi sul fondo di un bacino.

In un ambiente lagunare generalmente le acque sono basse consentendo la navigazione solo ad imbarcazioni che hanno poco peschaggio perchè altrimenti rischierebbero di incagliarsi. La scarsa profondità delle acque lagunari in congiunzione con il traffico marittimo fa si che ci sia un continuo rimescolamento delle acqua in profondità, portando alla sospensione di quelle sostenze che ho elencato prima e rendendo quindi l'acqua torbida. Un acqua molto torbida è un'acqua che trattiene molto l'energia solare portando talvolta all'aumento della temperatura delle acque che causa la riduzione dell'ossigeno disciolto nelle stesse. Quando l'ossigeno si riduce troppo, si generano delle zone anossiche che a loro volta determinano una drastica riduzione della fauna e flora marina. Ma non mi voglio dilungare oltre su questo entrando troppo nel campo del mio amico Daniele Grech che di mestiere fa biologo marino.

La usata metodologia è sempre applicabile?

Purtoppo no! Ho constatato infatti che se le acque sono troppo profonde, almeno con la tecnica che ho usato, non è possibile effettuare nessun ragionamento. Dopo la riunione di ieri, in UCSA, pensavamo di usare questa tecnica per monitorare il fiume Sarno, il fiume più inquinato d'Europa. E' di questi giorni di quarantena la notizia che le acque del Sarno sono tornate limpide, volevamo quindi attivare un processo di monitoraggio perpetuo del fiume, che tra l'altro è parte del Parco Regionale del Fiume Sarno, ma un po' per motivi di risoluzione del dato satellitare usato, un po' perchè la foce del fiume è in un tratto del golfo di Napoli in cui le acque sono subito molto profonde, non è possibile effettuare una analisi di questo tipo. Ti allego comunque le immagini tratte dall'analisi che come puoi vedere denota anche falsi positivi sulla terraferma. Quello che vedo io è che il trasporto solido naturale del Sarno non sembra dare indicazioni circa la limpidezza delle sue acque, la risoluzione del dato usato(sempre Sentinel-2) non aiuta.

18 aprile 2019
2 aprile 2020

NB: in allegato è possibile trovare il documento del progetto Copernicus da cui si è presa ispirazione per questo articolo.


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