Image of FULL TIME, 1500€ al mese!

FULL TIME, 1500€ al mese!

Pubblicato

21 Aprile 2019

Tempo di lettura:

5 minuti

Ultimamente mi capita spesso di vedere sui vari social annunci di ricerca personale con proposte economicamente anche interessanti e che in genere hanno il titolo come quello che ho scelto per questo articolo.

Una cifra come 1.500€ al mese di questi tempi non è male, certo dipende sempre da dove si vive e se ci si deve spostare, ma è comunque una cifra interessante.

Leggendo nel dettaglio, andando oltre il titolo, noto sempre una postilla, generalmente lasciata alla fine di tutto ciò che cerca l’azienda, la descrizione del candidato ideale. La postilla è: “al candidato è richiesta Partita IVA e presenza in sede”.

Ora, fintanto che si chiede la Partita IVA può andare anche bene visto che, generalmente, chi ce l’ha esercita la libera professione; iscritto o meno ad un albo non ha importanza. Se è richiesta però la presenza, allora tutto cambia. Tutto cambia perchè il candidato ideale, libero professionsta, è costretto a fare il dipendente perdendo l’unico o uno dei pochi vantaggi che la vita da libero professionista gli da: potersi organizzare il tempo in base al metodo di lavoro che si è costruito nel tempo.

Andando oltre gli aspetti prettamente etici, voglio soffermarmi sull’aspetto economico di questo tipo di proposte. Analizzerò la pressione fiscale di un professionista con regime forfettario, scelgo questo regime perchè è il più conveniente al giorno d’oggi se non si hanno ingenti cifre da scaricare; lo scelgo anche perchè è quello in cui sono da un po’ di anni.

Chi guarda ad una proposta di full time a Partita IVA deve sapere che le mensilità sono 12, non si hanno ferie nè malattie. Quindi i 1.500€ al mese diventano 18.000€ l’anno, la pressione fiscale varia in funzione dell’indice di redditività che a sua volta varia in funzione del codice ATECO scelto al momento dell’apertura della P.IVA. Tale indice varia tra 40% e 86% ed incide sul fatturato; ciò significa che ci sono codici ATECO che applicano una pressione fiscale sul 40% del fatturato ed altri che ne applicano l’86%. Per essere ancora più chiaro fatto 100% il fatturato, nel primo caso si tassa il 40% dello stesso mentre nel secondo l’86%. In questo esempio prenderò in considerazione i codici ATECO che rientrano nella categoria “ Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi” a cui si applica un indice di redditività pari al 78%. Scelgo questa macro categoria perchè è quella in cui rientro io insieme a tutti i profili tecnici come ingegneri, archietti, geoemtri, geologi etc.

Vediamo come si ripartiscono questi 18.000€ annui in base ai ragionamenti fatti poco prima:

  • Indice di redditività al 78%(G1): 3.960€ non vengono tassati e sono la prima voce di guadagno netto, i restati 14.040€ sono soggetti alla tassazione che segue;
  • IRPEF 15%(A): 2.106€. Si scende al 5% se la Partita IVA è aperta da meno di 5 anni, ma siccome non è il mio caso faccio i conti sul 15%;
  • INPS 30%(B): 4.212€;
  • Anticipo della tassazione per l’anno corrente su riferimento al 90% della tassazione dell’anno precedente(C): 6.318€ sono le tasse da versare per l’anno fiscale precedente, il 90% è pari a 5.686,20€;
  • Tasse e contributi da versare nell’anno fiscale di riferimento(A+B+C): 12.004,20€;
  • Fatturato restante non tassato(G2): 2.035,80€, è la seconda voce di guadagno netto.

Ricapitolando, su un fatturato di 18.000€ l’anno, il monte tasse è pari a 12.004,20€ mentre il guadagno netto(G1+G2) è pari a 5.995,80€, cioè poco meno di 500€ al mese. Ovviamente la cifra varia anche in funzione della cassa previdenziale a cui si è iscritti; ho usato l’esempio dell’INPS perchè è quella a cui sono iscritto.

Ognuno trae le proprie conclusioni, le mie sono che con 500€ al mese di guadagno netto, al giorno d’oggi non si vive. Devi acquistare casa? Ammesso che trovi qualcuno che accetti di accenderti un mutuo, allora hai altre spese oltre a quelle fiscali da decurtare da quei 500€ al mese; sorvolo volutamente poi da tutti quei ragionamenti relativi a bollette, spese di cibo e sanitarie che dovresti affrontare sempre con quei 500€ al mese.

Mi si dirà: <<Si ma l'anticipo del 90% di tasse e contributi per l'anno corrente sulla base delle stesse dell'anno precedente poi, bene o male, rientra negli anni successivi>>

E' vero parzialmente e dipende dai casi ed anche lì si fa riferimento ad una situazione ideale. Facciamo finta che per 6 anni hai sempre questa collaborazione da 18.000€ l'anno e tutto procede nella norma.

Nell'immagine che segue c'è la proiezione per i primi sei anni di attività di un professionista che ha appena aperto la Partita IVA in regime forfettario.

Nella successiva ci sono i secondi sei anni di attività.

Le proiezioni mostrano che in 12 anni a stento si raggiungono i 1000€ netti al mese in una situazione ideale in cui il fatturato annuo è costante. La classica situazione che spesso viene spiegata da molti per giustificare che l'anticipo non è un problema. Situazione abbastanza irreale, perchè poi ci si scontra con la realtà e la realtà dice che tra il 2019(anno in cui ho scritto questo articolo) ed il 2023(anno in cui l'ho aggiornato) ci passano una pandemia, la solita ciclica crisi economica, una guerra con pesanti ripercussioni economiche a livello globale. Fattori che incidono fortemente sia sulla costanza delle collaborazioni, sia sul rispetto dei contratti. Fattori comunque ciclici che possono facilmente essere riscontrati negli anni precedenti sotto differenti nomi. Fattori che, per essere chiaro, non ti consentono di dire che il prossimo anno guadagberò tot.

Di seguito è possibile vedere l'aspettativa di sopravvivenza di un persona che si affaccia alla libera professione oggi con i suoi primi sei anni di attività.

E magari i successivi sei, se ci arriva.

I numeri sono abbastanza impietosi. Ne consegue che "l'asticella che si è abbassata" oggi, rende la situazione ancora più grave di ieri.

Chi propone soluzioni del genere non so se ha ben chiaro cosa sta proponendo pur di non accollarsi le spese necessarie ad assumere con regolare contratto una persona a 1500€ al mese lordi, che al netto in media sarebbero 1.200€ da dipendente. Dall'altra parte l'imprenditore di turno potrebbe rispondere che assumere una persona a 1.500€ al mese equivale ad un costo aziendale pari ad almeno 3.000€ al mese. Probabilmente è così, ma il rischio di impresa(tua) se lo vuoi scaricare su di me che sono libero professionista vuol dire che stai cercando un socio e non un collaboratore; allora lì la cosa cambia, cedimi una parte delle quote o chiudi.

In chiusura, oggi, 4 febbraio 2023, una fatturazione annuale decente per un libero professionista non può scendere al di sotto dei 30.000€ l'anno, cifra che comporta circa un 1.500€ netti al mese.


Offrimi una birra!

Se ti è piaciuto aiutami a gestire il sito

Offrimi una birra usando PayPal